Cambogia: i libri consigliati

 

All'ombra del baniano

di Vaddey Ratner

Edito da: O barra O Anno: 2021

Raami ha sette anni quando il 17 aprile 1975 i khmer rossi entrano a Phnom Penh inaugurando la pagina più tragica della storia della Cambogia.
Figlia di un poeta, principe di sangue reale, Raami vive nell’agio circondata dall’affetto della sua ampia famiglia, ma nel giro di poche ore la sua esistenza e quella di un intero popolo vengono stravolte. Phnom Penh viene evacuata e ha inizio la deportazione nelle campagne per la rieducazione.
Durante i successivi quattro anni del nuovo regime, Raami dovrà affrontare lo sradicamento, la progressiva scomparsa dei familiari, atrocità e privazioni quotidiane. Eppure, anche in un Paese ridotto a un grande campo di concentramento, in un mondo che sopprime ogni traccia di bellezza e di umanità, la piccola protagonista trova una salvifica via di fuga nell’immaginazione, alimentata dalle storie piene di poesia, miti ed esempi morali che un tempo le raccontava il padre.
Vaddey Ratner, attingendo alla sua esperienza autobiografica, attraversa l’inferno rivoluzionario della Kampuchea Democratica con gli occhi e la fragile grazia di una bambina privata dell’infanzia, e ci fa dono di un’indimenticabile storia di coraggio e resistenza.

L'anarchico

di Soth Polin

Edito da: O barra O Anno: 2019

L’anarchico è il romanzo di culto di Soth Polin, uno dei pochissimi scrittori cambogiani sopravvissuti al periodo dei Khmer rossi. Intrecciando in modo spregiudicato cultura occidentale e orientale – Nietzsche, Freud e buddismo –, autobiografia e finzione, Soth Polin esplora la storia recente della Cambogia, la follia del potere, l’influenza manipolatrice dei media e soprattutto le pulsioni più violente che muovono gli individui e le masse.
L’anarchico si articola in due parti composte a distanza di dodici anni, intervallo di tempo in cui si consuma l’“incubo di fuoco e sangue” della Kampuchea Democratica. La prima racconta la giornata di un intellettuale cambogiano sradicato dalla sua cultura che in un crescendo di sesso e nichilismo culmina in tragedia. La seconda è l’allucinato monologo/confessione che il tassista Virak – un ex giornalista cambogiano rifugiatosi a Parigi dopo aver compiuto una vendetta politica che ha accelerato la rovina del suo paese – rivolge alla passeggera morta nell’incidente stradale da lui provocato.
Un romanzo crudo, corrosivo e provocatorio che ci precipita nel “grande tumulto della Storia, laddove le passioni umane sono esacerbate, incandescenti”.

Notturno cambogiano

di Philip Coggan

Edito da: O barra O Anno: 2018

Burl è un expat australiano, proprietario in Cambogia di un bistrò sul Lungofiume di Phnom Penh. In passato ha avuto qualche problema con la legge, ma ora la sua unica aspirazione è riempire il locale ed evitare di farsi coinvolgere in questioni che non lo riguardano.
Tutto cambia quando, nel tentativo di aiutare un amico finito in galera, scopre accidentalmente il cadavere di Maurice, il gestore di uno dei più famosi bar della città. Sospettato del delitto, Burl inizia una corsa contro il tempo per dimostrare la propria innocenza e raccogliere indizi utili alla soluzione di un caso che potrebbe anche avere gravi ripercussioni politiche.
Una rocambolesca indagine tra le strade di una città priva di regole dove le esistenze di bizzarri espatriati si intrecciano con quelle di uomini d’affari senza scrupoli, poliziotti corrotti e stravaganti ladyboys.
Philip Coggan, attraverso una narrazione serrata, al tempo stesso cupa e ironica, costruisce un noir fuori da ogni schema che restituisce l’atmosfera autentica di un paese intriso di ambiguità e zone d’ombra.

L'eco delle città vuote

di Madeleine Thien

Edito da: 66thand2nd Anno: 2013


Janie ha lasciato la Cambogia a undici anni. In Canada, ad attenderla, c’è il suo futuro: l’adolescenza con la madre adottiva, gli studi di 3lettrofisiologia, e poi l’incontro con il marito Navin e la nascita di Kiri. I genitori e il fratello minore Sopham li ha seppelliti insieme alla sua vecchia identità, la bambina che i khmer rossi chiamavano Mei. E con loro Phnom Penh, «la città alla confluenza dei fiumi» con i suoi templi luccicanti, una città vuota dopo il 17 aprile 1975, congelata nel tempo dall’assenza di vita; i campi di lavoro, dove l’Angkar li aveva confinati privandoli anche dell’identità; l’interminabile traversata via mare verso la Malesia e l’istante fatale in cui la sua mano ha lasciato quella di Sopham, per sempre. Ma le innumerevoli anime che un uomo si porta dentro, il pralung, talvolta possono rientrare da una finestra aperta, possono essere restituite al legittimo proprietario, e quando Hiroji, il collega, l’amico, le chiede di aiutarlo a ritrovare James, il fratello scomparso in Indocina mentre infuriava la guerra, per Janie arriva il momento di riappropriarsi di una parte di sé. La Cambogia, terra di una bellezza violenta, amara, è il punto di partenza e di arrivo, il crocevia dove vanno a confluire i destini dei protagonisti in un viaggio a ritroso nella memoria, personale o collettiva.

Un pellegrino ad Angkor

di Pierre Loti

Edito da: 66thand2nd Anno: 2013

Mai pubblicato prima d'ora in Italia, questo diario di viaggio di Pierre Loti segna l'ingresso di Angkor nella letteratura occidentale. Emozioni personali, immagini di grande forza evocativa e incomparabili descrizioni ripercorrono il suo avventuroso viaggio lungo il corso del Mekong, attraverso i villaggi e le foreste cambogiane, alla ricerca della mitica città khmer.

Il lungo nastro rosso

di Loung Ung

Edito da: Piemme Anno: 2010

Loung ha solo dieci anni quando, al termine di un’estenuante odissea, arriva negli Stati Uniti. Per lei, fuggita dalla criminale follia del regime sanguinario dei Khmer Rossi, libertà è avere uno spazio minuscolo tutto per sé, lenzuola divertenti con buffi topi e strani paperi, e cose buone da mangiare, dopo le radici divorate per placare la fame perenne. Ha mille nuovi significati la libertà, anche una ciotola piena di nastri per i capelli, tanti, colorati. Nei campi di lavoro forzato dove è stata rinchiusa a soli cinque anni, e in quello di addestramento dove è diventata una bambina soldato, i colori erano proibiti, e così ogni abito che non fosse la divisa nera. Volersi distinguere era segno di vanità, e come tale punito a bastonate. Per questo affondare le dita in quei nastri le strappa un sorriso di vittoria, insieme a un moto di nostalgia per l’amata sorella Chou, rimasta in Cambogia: non c’erano i soldi per far partire anche lei. Il distacco è stato lacerante, un nuovo dolore che si è aggiunto a quello infinito per la morte di mamma, di papà, di due dei sei fratelli.
Per anni Loung e Chou vivono vite parallele. Una alle prese con una nuova patria in cui inserirsi, schiacciata dai sensi di colpa per avere avuto quella fortuna, e per non sapersela godere fino in fondo. L’altra in Cambogia, ad affrontare la povertà, la lotta per la sopravvivenza quotidiana, la promessa di un domani migliore che non arriva mai. Quindici anni dopo, Loung decide di seguire il lungo nastro rosso e di tornare a casa. Dall’incontro di due solitudini nasce una memoir intensa, commovente, e lo straordinario racconto di una delle grandi follie del nostro tempo.

Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia

di Tiziano Terzani

Edito da: Longanesi Anno: 2008

Le lettere di Tiziano dalla Cambogia e dalla Thailandia durante il periodo dei Khmer Rossi (1975-1979). "Ed è inutile continuare a farsi delle illusioni su quello che dovrebbe essere, perché purtroppo la Storia non è così. Non avviene quello che è giusto che avenga, non avviene quello che è morale che avvenga. Avviene quello che le forze sul terreno di battaglia, le forze geopolitiche portano a realizzarsi."

L'angelo dei deboli. Storia di un uomo che ha salvato migliaia di bambini cambogiani

di Enrico Ambra

Edito da: Progetto Cultura Collana: Le Scommesse Anno: 2008

E' la storia di Chiv Ngau, referente in Cambogia della CIFA, un’organizzazione non governativa nata nel 1980 impegnata a tutelare i diritti fondamentali dei bambini del mondo, e responsabile di CIFA Cambodia NGO.

La carta non può avvolgere la brace

di Rithy Panh e Louise Lorentz

Edito da: ObarraO Anno: 2008

Al centro di Phnom Penh c’è una costruzione bianca che sembra un vascello sbattuto dal vento, dove decine di giovani prostitute affrontano un quotidiano che non sembra neppure più vita. Arrivate dalla campagna, hanno venduto alla capitale la loro verginità lavorando per nutrire la famiglia. Stordite dalla droga, resistono alla perdita d'identità e di riferimenti. È possibile credere in un avvenire migliore?
Ascoltando come testimone le loro storie e le loro speranze senza mai cadere nella commiserazione, Rithy Panh registra i frammenti di un dramma che coinvolge circa trentamila donne cambogiane costrette a vendere il proprio corpo per sfuggire alla miseria. Rithy Pahn dona loro un nome, un volto, e infine la parola.

Cambogia: Angkor e l'Asia dei tempi perduti

di Claudio Bussolino

Edito da: Polaris Anno: 2008

Nei primi secoli dell'era cristiana, bonzi e brahmani che viaggiavano sulle navi dei mercanti diretti ad Oriente lungo la rotta della seta e delle spezie, approdarono sulle coste della Cambogia. Portavano con loro il tesoro della millenaria cultura indiana, della sua arte, delle grandi religioni storiche: buddismo e brahmanesimo. I Khmer aprirono lo scrigno contenente questo tesoro e crearono la meraviglia di Angkor il cui mito avvolge e affascina ancora oggi il viaggiatore che si addentra fra queste superbe rovine.

Sette mesi in Cambogia

di Chan Keu, Lisa Mendel, Sylvain Moizie e Lucie Albon

Edito da: FBE Anno: 2007

Chan, cambogiano, con la famiglia lascia il suo paese nel 1980 per sfuggire alla guerra civile. Rifugiatosi in Francia, frequenta la scuola superiore di arti decorative di Strasburgo, dove incontra Lucie, Lisa e Sylvain. I quattro giovani illustratori hanno messo a punto un progetto educativo di "teatro illustrato" rivolto a bambini cambogiani audiolesi. Grazie alla borsa del Défi Jeune e all'associazione franco-khmer Krousar Thmey ("Nouvelle Famille"), hanno trascorso così sette mesi in Cambogia, insegnando fumetto in una scuola per bambini sordi, aiutandoli a creare un giornalino illustrato.
Questo libro raccoglie il copioso materiale accumulato durante l'esperienza in Cambogia, proponendo in una forma diversa l'avventura vissuta dai quattro illustratori. I soggetti, il progetto pedagogico, ma anche i fatti quotidiani, i templi, i mercati, il cibo, le credenze si mescolano con differenti stili pittorici che conferiscono a questo carnet di viaggio, figlio di Internet e del fumetto, freschezza e originalità.

Il silenzio dell’innocenza

di Somaly Mam

Edito da: Corbaccio Anno: 2006

Nata nella poverissima campagna cambogiana, dove i genitori arrivano a vendere i propri figli all’età di cinque o sei anni per pochi soldi, Somaly Mam, oggi trentacinquenne, ha vissuto parte dell’adolescenza in un bordello, in condizione di schiavitù. Violentata, picchiata e torturata, è riuscita a sottrarsi al suo destino e insieme al marito Pierre Legros ha creato nel 1997 un’associazione no-profit, la AFESIP (Agir pour les femmes en situation précaire) che dalla Cambogia, dove ha la sede principale, si è rapidamente sviluppata in Tailandia, Vietnam e Laos.
Nonostante abbia subito numerose minacce, finora Somaly Mam è riuscita a salvare dalla prostituzione e dalla schiavitù migliaia di ragazze. Il silenzio dell’innocenza racconta la sua storia, la storia di migliaia di persone come lei, il dolore e la rabbia, ma anche la speranza che il mondo possa cambiare.

Cattedrali di cenere

di Marco del Corona

Edito da: EDT Anno: 2005

"È il diario di tre soggiorni, nel 1994, nel 1998 e nel 2005, in un Paese che mi segue e mi ricatta, detta le mie letture, indirizza i miei viaggi. Non ci vivo, in fondo non lo conosco, ma mi ammala. Mi sono chiesto che cosa mi resta vischiosamente addosso della Cambogia. Il perché di quest'ossessione feroce. Non lo so spiegare nemmeno a me stesso, ma ho provato a scriverlo."

Cambogia. Un libro per chi trova la televisione troppo lenta.

di Brian Fawcett

Edito da: Instar Libri Anno: 2002

Dalla periferia dell’«Impero» uno scrittore s’interroga sui legami fra la società dell’immagine e il genocidio. Perché abbiamo dimenticato lo sterminio del popolo cambogiano? Perché i disastri che si abbattono su un mondo reso sempre più accessibile e familiare dai mezzi d’informazione passano inosservati o scivolano via dalla nostra coscienza senza lasciare traccia?

Il racconto di Peuw bambina cambogiana (1975 - 1980)

di Molyda Szymusiak

Edito da: Einaudi Collana: Gli Struzzi Anno: 1986

Nell'aprile del 1975 i khmer rossi entrano a Phnom Penh, capitale della Cambogia, accolti come liberatori. L'intera città viene subito evacuata, perché nella nuova Cambogia le città, nido di corruzione, non devono esistere. Da quel momento il paese è isolato dal resto del mondo. In quattro anni sotto il regime di Pol Pot muoiono tre milioni e mezzo di persone, eppure il mondo sembra ignorare quella che si rivelerà una delle grandi tragedie del nostro tempo. Questa tragedia ha trovato la sua Anna Frank, la sua testimone lucida e attenta in una bambina di dodici anni, Peuw, che è riuscita a scampare al massacro con tre piccoli cugini e oggi vive in Francia con il nome di Molyda Szymusiak che le hanno dato i genitori adottivi.

"Ho amato e tradotto il racconto di Peuw - scrive Natalia Ginzburg - senza saper niente sulla Cambogia e chiedendomi perché, nel corso della mia vita, non avevo mai pensato alla Cambogia né avevo mai letto niente che si riferisse a quella terra".

Resoconto minuzioso di una realtà governata da leggi assurde e incomprensibili. La storia di quattro bambini è anche una testimonianza di vitalità e di coraggio, di solidarietà e di affetto. Il racconto di Peuw è uno di quei libri sui quali siamo chiamati ancora una volta a misurare la vergogna e il riscatto dell'uomo.

 
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