Botswana: i luoghi da non perdere

 

Parco Nazionale Chobe:

Si trova in prossimità del confine con Zimbabwe, Zambia e Namibia ed è il Parco degli Elefanti che vantano una popolazione di circa 120.000 individui e che si possono avvistare in branchi molto numerosi. Tra i predatori, i leoni sono quelli più frequenti negli avvistamenti, a seguire la iena suo acerrimo nemico, mentre il leopardo vive nelle zone con foresta più fitta; il ghepardo e il licaone, più rari, preferiscono le vaste praterie dell’area più remota del Savuti. Nelle vicinanze del fiume Chobe vivono numerose specie di antilopi semi acquatiche insieme a giraffe, zebre e scimmie. Nel Parco Chobe, nell’area vicino al fiume Chobe, vengono proposte attività come il game drive e il safari in barca a motore che permette di avvicinarsi agli animali lungo il fiume.

Cascate Vittoria:

Si trovano sul confine tra Zimbabwe e Zambia e si raggiungono facilmente con un trasferimento di 1 ora di auto da Kasane (Parco Chobe). Il placido fiume Zambesi, nel suo lungo percorso, qui incontra un salto di circa 100 m, in conseguenza a una frattura nella roccia risalente al periodo Giurassico, lungo un fronte di circa 1,5 km. Le Cascate Vittoria sono tra le più spettacolari al mondo. Il fronte delle cascate lo si può osservare con un semplice percorso a piedi, partendo dalla cittadina di Victoria Falls oppure, per vederle da una prospettiva diversa, si possono sorvolare in elicottero o a bordo di un micro flight.

Il Delta dell’Okavango:

E’ una delle grandi meraviglie naturali al mondo. L’origine del Delta è il fiume Cubango che nasce negli altopiani dell’Angola e scorre verso sud/est fino al confine settentrionale della Namibia; da qui è costretto, a causa di una faglia che gli ha sbarrato il percorso verso l’Oceano, a proseguire verso est e nuovamente a sud/est con il nome di fiume Kavango fino ad entrare in Botswana dove imbocca un canale naturale di circa 100 km, scorrendo veloce verso l’area semi desertica del Kalahari dove si apre in un grande delta che nella stagione di piena può coprire una superficie fino a 15.000 km², quasi come quella del Veneto, prima di perdersi nel deserto. L’habitat del Delta muta continuamente a seconda della stagione, mantenendo al centro una riserva d’acqua perenne che dirama verso l’esterno in un incredibile reticolo di canali poco profondi, creando tra l’uno e l’altro isole di diverse dimensioni che vantano una vegetazione rigogliosa. Il Delta dell’Okavango è il paradiso per oltre 500 specie di uccelli, ippopotami, coccodrilli. I mammiferi si spostano per lo più nelle zone periferiche del Delta dove possono attraversare agevolmente canali poco profondi spostandosi da una area all’altra. In questo incredibile contesto naturale, unico nel suo genere nel continente africano, si possono esplorare con canoe tradizionali (mokoro) e con barche a motore una parte di canali e da alcuni camp periferici si possono fare anche dei game drive e a volte safari a piedi. Durante il clou della stagione secca nei camp più periferici, a volte il livello dell’acqua non è sufficiente per navigare. Il delta dell’Okavango è una tappa imperdibile per un itinerario nel Botswana. Il trasferimento in quest’area a bordo di piccoli aerei da turismo consente di vedere dall’alto il Delta, uno spettacolo meraviglioso.

Moremi Game Reserve:

E’ una riserva naturale ricca e diversificata ai margini del Delta dell’Okavango. I suoi confini sono definiti naturalmente dal reticolo dei canali periferici del Delta del Okavango. La vegetazione è varia, con la terraferma che si alterna a paludi permanenti e stagionali, con conseguente eccellente diversità di animali e uccelli. Un’ampia rete di percorsi adatti al safari attraversa la riserva e conduce anche alle vie d'acqua permanenti a Xakanaxa da dove iniziano le escursioni in barca. E’ stata la prima riserva in Africa ad essere creata dalla popolazione locale: preoccupati dal rapido degrado della vita selvatica nelle terre dei loro antenati, dovuto soprattutto alla caccia e all’allevamento non controllato di bovini, alcuni Batawana, sotto la guida del defunto capo Moremi III, nel 1963 presero l’iniziativa e proclamarono l’area Riserva Naturale. Nella Riserva si possono avvistare diversi mammiferi, tra cui  il cane selvatico africano, specie che corre il rischio di estinzione. I Bufali trovano un habitat a loro favorevole e formano grandi mandrie con centinaia di esemplari che a loro volta richiamano la presenza di branchi di leoni che seguono gli spostamenti delle mandrie in movimento. Branchi di elefanti si spostano a caccia di cibo nelle foreste di mopane e nell’acqua in cerca di refrigerio.

Parco Nazionale di Magkadigkadi e il deserto del Kalahari:

Fino a circa 20.000 anni fa l’attuale area di Magkadigkadi e parte del deserto del Kalahari erano ricoperte da un grande bacino di acqua dolce che formava un grande lago che copriva parte di questa depressione naturale. Dagli altopiani dell’Angola l’attuale fiume Cubango, che alimenta ancora oggi il delta dell’Okavango, formava questo lago molto esteso e poco profondo. Nel corso del tempo però la grande quantità di sedimenti portati dal fiume nel lago causarono un sensibile innalzamento del fondale e l’inevitabile prosciugamento del bacino d’acqua. Oggi il Parco Nazionale di Magkadigkadi durante la stagione secca è una vasta area semidesertica e di saline, interessante da esplorare nelle sue aree più remote e suggestive o con percorsi guidati da esperti Bushmen nei loro antichi siti o ancora nell’area adiacente al fiume Boteti che rappresenta l’unica fonte d’acqua per gli animali che vivono in quest’area consentendo interessanti game drive. Durante la stagione umida, una parte del parco diventa un habitat umido completamente diverso attirando molti fenicotteri, pellicani, anatre, zebre. Il deserto del Kalahari, parola che deriva da kgalagadi che in lingua Tswana vuol dire "la grande sete", è la più vasta e remota area protetta dell’Africa del Sud e la seconda per grandezza di tutto il mondo. Situata proprio al centro del Botswana, la riserva è caratterizzata da vaste pianure, saline e letti di antichi fiumi asciutti.